Il Taiji Quan: la storia di M.

In questo articolo racconterò la storia e l’esperienza diretta di un amico e compagno di pratica, M., affetto da sclerosi multipla. Questa storia la racconterò tra poco perchè prima di farlo, è doveroso fare una premessa sul mondo del Taiji Quan.

Facendo una ricerca usando Taiji Quan come parola chiave su PubMed, che è il più grande portale del mondo di raccolta di articoli peer rewied di argomento medico, si ottengono alcuni risultati degni di nota:

Implementare gli interventi preventivi sulle cadute nei centri per anziani

Efficacia della riabilitazione con il Taiji Quan sulla sindrome fibromialgica.

Effetti del Taiji Quan negli anziani affetti da osteoartrite alle ginocchia.

Effetti dell’allenamento del Taiji Quan sulla forza e la funzionalità degli arti inferiori negli anziani.

Taiji Quan per gli anziani sopravvissuti al cancro 

Effetti del Pilates e del Taiji Quan su qualità del sonno,umore e prestazione fisica

 

Molti di questi articoli provengono da ricerche compiute da studiosi di origine orientale, anglosassone e italiana e riguardano disturbi della più svariata natura per anziani e per giovani.

Ma si tratta veramente di un rimedio universale per tutto e per tutti?

Rispondo con l’irritante ambiguità taoista: sì.Però no.

Prima di proseguire, riporto un ultimo titolo trovato:

Le barriere alla diffusione e alla implementazione pratica del Taiji Quan. Ho riportato questo ultimo titolo per  condurre il discorso su binari realistici.

Pratico questa disciplina da 17 anni circa e tra me e lei è stato,si può dire,amore a prima vista.

Ritengo di poter parlare con cognizione di causa affermando tranquillamente che non ci sono dubbi sui benefici che questa pratica può apportare a chiunque e,di conseguenza,anche a chi ha problemi di salute.Mi spingo a dire che non ci sono praticamente controindicazioni,a patto di saper valutare caso per caso le eventuali precauzioni da prendere.

Detto questo,è bene chiarire alcuni aspetti fondamentali.

Mi è capitato di ricevere persone intenzionate a iscriversi ad un corso di Taiji su suggerimento del proprio medico in quanto portatori di alcune patologie.In ciò non c’è naturalmente nulla di male,anzi,riconosciamo al medico in questione una apertura mentale purtroppo ancora poco diffusa.Il fraintendimento di fondo sta nel fatto che la pratica non è interpretabile come una prescrizione medica perché non è una terapia ma va vista come una pratica legata al mantenimento o al miglioramento dello stato generale di salute.

In altre parole,la persona non la può vedere alla stregua di una pillola,che se assunta fa passare il malanno.

 

E allora quali sono queste “barriere”?

Veniamo alla storia di M., come promesso. A M., persona dotata in partenza di fibra robusta e carattere combattivo, da anni è stata diagnosticata la sclerosi multipla ma lui non ha accettato che la malattia potesse pregiudicare la propria qualità della vita. Fin da subito ha mantenuto le attività fisiche che già praticava fino a quando ha incontrato il Taiji nella persona del nostro comune insegnante. Dirò brevemente che è stato un incontro a dir poco felice.Chiunque lo veda difficilmente riconosce in lui una persona malata. Certo,segue diligentemente le terapie mediche prescritte, mantenendo però al minimo le quantità di interferoni assunte. Ci si potrebbe aspettare che una storia come la sua, abbia suscitato ondate di entusiasmo e invece no. Finora M. ha incontrato quella indifferenza che maschera la paura di allontanarsi dalle strade già battute.

 

Pigrizia,dunque,psicastenia,ovvero debolezza morale prima che fisica. Ecco le vere barriere.La malattia non può che ottenere vittoria completa,in queste condizioni.

 

Ma questi mali oscuri non affliggono solo individui malati o portatori di problemi. L’esperienza mi insegna inequivocabilmente che sono molto diffusi anche tra gli altri.

Ricordo con un certo disagio ciò che mi disse un conoscente quando,un giorno gli dissi che mi accingevo ad iniziare:”Il Taiji?Ma è una roba per vecchi!”,esclamò con malcelato disgusto.

Mi brucia ancora.

 

Il Taiji Quan non è una ginnastica per anziani, anzi, è soprattutto consigliabile ai giovani,alle persone sane,agli atleti,affinchè la gioventù,la salute,l’atletismo si conservino,si mantengano,migliorino malgrado il passare del tempo.

Come?Ovviamente non lo si può esporre in uno scritto.La pratica lo insegnerà.Il corpo comunicherà quello che serve fare e non fare.

Non resta che sperimentare.

 

Massimo Coppo

Insegnante di Taiji Quan e Qi Gong

Presso Asti Martial Club